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IL FUTURO DEL CODICE

Oggi vogliamo parlare del futuro del codice, in particolare in relazione all’AI.

Ci sono diverse prospettive su come quest’ultima possa influenzare il mondo del software e della scrittura del codice. Molte di queste riguardano trasformazioni profonde, piuttosto che una completa scomparsa.

“L’intelligenza artificiale non sostituirà gli sviluppatori, ma cambierà radicalmente il panorama della programmazione, rendendo essenziali la creatività umana e la risoluzione dei problemi.” – Janel Garvin, CEO of Evans Data Corporation

In che direzione potremmo andare? Vediamo qualche scenario possibile.

AUTOMAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE

Da strumenti come GitHub Copilot a modelli di AI in grado di generare codice, l’AI ha già cominciato ad influenzare il modo in cui scriviamo codice. Questi strumenti sono in grado di suggerire frammenti di codice, ottimizzare funzioni e scrivere porzioni intere di programmi basandosi su input testuali.

“Stiamo assistendo all’inizio di una nuova era dell’informatica, in cui l’intelligenza artificiale aumenta le capacità umane. Ciò consentirà agli sviluppatori di creare software più velocemente e con meno errori.” – Satya Nadella, CEO di Microsoft

È probabile che in futuro, gran parte della programmazione di routine venga automatizzata. Questo non significa che la figura dello sviluppatore scomparirà, anzi il suo ruolo verterà su attività più creative, di progettazione e di gestione. Mentre l’AI potrebbe invece occuparsi delle attività più noiose, come scrittura di codice o debugging.

PROGRAMMAZIONE A LIVELLI PIÙ ASTRATTI

Man mano che l’AI diventa più potente, i programmatori potrebbero interagire meno con il codice “grezzo” e spostarsi verso livelli più astratti. Si potrebbe passare a una programmazione basata su specifiche e obiettivi, piuttosto che sui dettagli da implementare. In questo scenario, i programmatori darebbero istruzioni e l’AI genererebbe il codice necessario in modo dinamico.

Questa programmazione per obiettivi potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui concepiamo oggi il software, spingendo verso un linguaggio di programmazione più umano o comunque più vicino al linguaggio naturale.

CUSTOMIZZAZIONE & OTTIMIZZAZIONE AUTOMATIZZATE

Un’altra area che l’AI potrebbe impattare è la personalizzazione del software. Un’AI capace di comprendere il contesto e le esigenze dell’utente potrebbe adattare il software in tempo reale. Questo renderebbe il codice dinamico, adattabile e potrebbe eliminare molte delle varianti di codice oggi necessarie per diverse configurazioni.

SICUREZZA & CORREZIONE AUTOMATIZZATE

Potremmo anche pensare all’AI come un alleato prezioso nella scoperta e risoluzione di bug, vulnerabilità di sicurezza e problemi di performance.

Oggi sono già presenti AI in grado di identificare problemi nel codice e suggerire fix, ma in futuro queste capacità diventeranno più avanzate, riducendo la necessità di interventi manuali da parte degli sviluppatori.

NUOVE FIGURE PROFESSIONALI

In questo contesto dove l’AI prenderà il controllo di molti aspetti della programmazione tradizionale, emergeranno nuove figure professionali.

Un esempio sono i prompt engineer, coloro che progettano input ottimali per far sì che le AI generino il codice più adeguato. Queste figure diventeranno sempre più importanti. Serviranno anche delle figure che possano controllare e supervisionare il lavoro delle AI, assicurandosi che il codice generato sia sicuro, efficiente e valido.

NO-CODE & LOW-CODE

Le piattaforme no-code e low-code, che permettono di sviluppare software con poca o nessuna programmazione tradizionale, si stanno strutturando. Con l’AI, questi strumenti diventeranno sempre più potenti, rendendo possibile anche ai non programmatori di creare applicazioni funzionali, delegando i dettagli tecnici all’AI. Questo rendenderà lo sviluppo di software accessibile a un pubblico più ampio.

OBSOLESCENZA IN VISTA?

Ma quindi il ruolo dello sviluppatore diventerà obsoleto?

No. Mentre alcune attività di codifica verranno automatizzate, ci sarà sempre bisogno di competenze umane per gestire l’AI, capire i requisiti del cliente, fare design architetturale, prendere decisioni strategiche e gestire casi elaborati. Anche l’AI ha i suoi limiti, soprattutto nei campi che richiedono creatività, giudizio e profonda comprensione del contesto.

I LINGUAGGI DEL FUTURO

Anche i linguaggi di programmazione stessi potrebbero evolvere per essere più facilmente comprensibili dalle AI o per sfruttare al massimo le capacità di automazione e ottimizzazione offerte da queste tecnologie.

Potremmo avere tra le mani linguaggi più ibridi tra codice tradizionale e linguaggio naturale oppure nuovi paradigmi di programmazione che ancora non possiamo immaginare.

 

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“Il futuro del codice non consisterà nello scrivere a mano ogni singola riga, ma nel guidare le macchine a risolvere i problemi. I programmatori diventeranno “manager” dei sistemi AI.” – Kai-Fu Lee, uno dei massimi esperti di intelligenza artificiale e autore del libro AI Superpowers

Il codice non sparirà, sarà il modo in cui viene scritto e utilizzato ad essere drasticamente trasformato dall’AI.

Invece di codificare ogni dettaglio manualmente, gli sviluppatori potrebbero concentrarsi su concetti più ampi, strategie di risoluzione dei problemi e design di alto livello.

Questo potrebbe portare a un mondo in cui chiunque può creare software utilizzando strumenti di AI, mentre i programmatori tradizionali si dedicano ai problemi più complessi e avanzati.